Dango

I Dango fanno parte del wagashi, ovvero della pasticceria tradizionale giapponese. Oltre ad incantare i sensi, in particolare il gusto e la vista, questi gnocchi dolci, raffinati e tricolore, sono il giusto pretesto se si vuole organizzare un tè pomeridiano in stile orientale. In Giappone, i dango vengono serviti sotto forma di spiedino, e preparati in diverse varianti in base alle occasioni. Ad esempio, per celebrare la fioritura dei ciliegi, e quindi l’arrivo della primavera, si preparano gli hanami-dango dai colori tipici primaverili, bianco, rosa e verde. La loro realizzazione, che ricorda quella del mochi, richiede l’impiego di materie prime vegetali, quali la farina di riso e la marmellata di fagioli rossi azuki (anko). Rispetto ai mitarashi-dango, accompagnati da salsa mitarashi (realizzata con salsa di soia caramellata e mirin), gli hanami-dango sono serviti senza copertura. Al massimo, sono cosparsi di farina di soia mista a zucchero. Se avete voglia di allestire una merenda alternativa per i vostri amici, in poco più di mezz’ora, preparate i dango come nella ricetta indicata. Presentateli su un vassoio in ardesia o in legno japan style, decorando con qualche ramo di sakura. Per esaltare il sapore particolare di questi sfiziosi dolcetti, mettete in infusione dell’ottimo tè verde, da accompagnare al momento.

Ingredienti per 4 persone:

  • 100 g di farina di riso giapponese Johshinko
  • 100 g di farina di riso glutinoso Shiratamako
  • 200 ml di acqua calda
  • 2 cucchiaini di zucchero (facoltativo)
  • anko o colorante alimentare rosa
  • tè verde matcha o colorante alimentare verde
  • spiedini di legno di bambù

Reperire gli ingredienti

Per la realizzazione dei Dango dovete reperire le materie prime tipiche di questo dolce. Vi consiglio di recarvi in un uno degli alimentari etnici della vostra zona per non fallire la ricerca. Non avrete problemi a trovare le farine previste per la preparazione. La farina di riso johshinko è classica giapponese, e deriva da riso macinato a grana corta tradizionale. La variante shiratamako è conosciuta come farina di riso dolce o glutinoso. Se non trovate la pasta dolce di fagioli rossi, per colorare la pallina di dango, potete sperimentare la versione home made dell’anko, o utilizzare del colorante alimentare rosa. In quest’ultimo caso, basta qualche goccia per conferire il colore tenue desiderato. Lo stesso discorso vale per il colore verde, se non riuscite a trovare il tè matcha, utilizzate qualche goccia di colorante. Una volta reperiti gli ingredienti, preparate l’impasto.

Preparare l’impasto base

In una ciotola di adeguate dimensioni miscelate le due farine di riso. La combinazione di entrambi le farine consente di ottenere la texture gommosa, ma non appiccicosa, tipica dei dango. Unite anche lo zucchero, se preferite un sapore più dolce, e amalgamate gli ingredienti con l’acqua tiepida. Versate l’acqua poco alla volta ed impastate con le mani o un mestolo di legno, fino ad ottenere una consistenza morbida ed elastica, che ricordi il lobo dell’orecchio (espressione tipica giapponese per descrivere la giusta tenerezza dei dango). Se il composto si presenta troppo umido, e si attacca alle mani, aggiungete farina di riso o fecola per facilitare l’operazione; se, al contrario, si presenta duro e grumoso, unite dell’acqua calda.

Cuocere i dango

Una volta pronto l’impasto, suddividetelo in tre parti uguali. In una aggiungete la pasta di azuki o il colorante rosa, nell’altra il tè matcha o il colorante alimentare verde. Nel caso in cui utilizziate il tè matcha potreste incontrare delle difficoltà ad incorporarlo all’impasto. Eventualmente, aiutatevi con dell’acqua. Terminata l’operazione dell’impasto, procedete alla realizzazione delle palline di dango e alla loro cottura in acqua bollente. Inumiditevi le mani e formate le sfere perfette. Tuffate i dango nell’acqua e attendete che affiorino in superficie, proprio come gli gnocchi. Una volta scolati con l’aiuto di una schiumarola, montate gli spiedini con 3 palline ciascuno, alternando i colori rosa, bianco, verde. Decidete se spolverizzarli di farina di soia e zucchero, per una piacevole copertura, o lasciarli al naturale. Il risultato ed il gusto saranno in entrambi i casi eccezionali.

Variante con salsa mitarashi

Se avete voglia di realizzare la versione di dango con salsa mitarashi, procedete come descritto nella ricetta. Preparate l’impasto, formate gli gnocchi dolci e cuoceteli in acqua bollente. Per conferire un tocco esclusivo ai mitarashi-dango, dopo aver formato gli spiedini passateli sulla griglia. Fateli ruotare lentamente per 4 minuti a fuoco medio. A questo punto, adagiateli sul piatto da portata e cospargetene la superficie con la speciale salsa dolce alla soia. Per realizzarla, non dovete fare altro che portare ad ebollizione 4 cucchiai di zucchero, 1 cucchiaio di salsa di soia, 1 cucchiaio di mirin e 4 cucchiai d’acqua. Una volta raggiunta l’ebollizione, per addensare la salsa, unite 1 cucchiaio di amido di mais sciolto in un cucchiaio d’acqua.

Consigli

  • Ricordatevi che i dolci giapponesi sono delle vere e proprie opere d’arte commestibili, perfetti a livello estetico e scenografici nella loro semplicità. Per questo motivo, cercate di creare dango perfettamente lisci e delle stesse dimensioni.
  • Se volete preparare i dango in largo anticipo, potete conservarli nel surgelatore per un mese. Dopo aver formato le palline, disponeteli in un unico strato in un contenitore chiuso ermeticamente. Al momento dell’utilizzo tuffateli nell’acqua bollente, ancora congelati.
  • Se vi avanzano delle palline di dango cotte, e volete conservarle per la prossima occasione, congelatele. Dopo la cottura, fateli raffreddare e asciugare, poi surgelateli. A tempo debito, scongelateli a temperatura ambiente e formate gli spiedini.